Dodici Febbraio 2479, Hera.
Una leggera pioggia batte la zona, odore di erba bagnata.

Dominic Guo traccia sempre più profondi solchi nella nuda terra. La luna getta ombre sui suoi passi. Il suo incedere è frenetico,  agitato, i passi pesanti le mani congiunte dietro la schiena. Un focolare riparato dalle gocce del pioviscolo potrebbe scaldarlo e confortarlo, dirgli che tutto va bene. No, non ha bisogno del dolce torpore delle fiamme, lui stesso sta bruciando. La sua mente pulsa, le sue mani fremono mentre va avanti e indietro, avanti e indietro nel selciato. I solchi sempre più marcati.

La sua vita lo ha preparato a molte cose, ma non a questo. Avanti e indietro.
E’ sempre stato pronto a tutto, ma non a questo. Avanti e indietro.

Una folata di vento, Dominic interrompe la sua incessante marcia e alza lo sguardo alle stelle. Il volto stanco e tirato di chi non dorme da parecchio, la pelle irrigidita e la mascella contratta segno di chi teme e di chi ha paura. Di chi non si sente all’altezza, di chi non è semplicemente pronto. Porta lo sguardo su di un albero nelle vicinanze, un albero basso per la norma ma non importa, anche lui non è mai stato alto. Certo ha i muscoli dalla sua, potrebbe portare la mano all’impugnatura della propria pistola per sentirsi sicuro come sempre, tutto va bene ma non questo. Avanti e indietro. Le gocce di pioggia bagnano i suoi capelli, solcano il suo viso e percorrono il suo soprabito, ma non ha importanza. Gli occhi si spostano repentini sulla struttura vicina, occhi glaciali che scrutano le ombre oltre le finestre. Occhi che vogliono vedere, occhi che vogliono sentire, occhi che vogliono certezza. Dominic! Lo chiama qualcuno dal focolare, ma non ha importanza. Dominic! La voce è  insistente e trascinante, lo vuole a se, lo vuole al riparo dalla pioggia al caldo focolare, vuole scherzare con lui e far svagare la sua mente, ma non stasera e non lui.

Un presentimento, un soffio di vento e un grido primordiale rompono la quiete, la vita stessa aggrappa le nuvole annunciando la sua comparsa.

Dominic incede all’entrata della struttura mentre la creatura manifesta la sua presenza, occhi inumiditi dalla pioggia del sentimento. Una porta che si apre, un corridoio, persone che si congratulano, persone che lo osservano incuriosite. Signor Guo aspetti! Nulla importa, non i sorrisi, non i richiami, non il suo nome. Una creatura si è svegliata e lo attende dietro l’ultima porta. Dominic poggia una mano su di essa come a percepire la presenza manifesta della vita che vi si cela dietro. E’ conscio dell’incarico, non è pronto ma lo deve essere.

Avanti.

Un letto, una donna. Il cuore di Dominic sussulta quando posa lo sguardo su di essa. Un cuore ancora ferito dalla freccia della passione, un cuore che è stato intenerito negli anni dalla presenta di lei. Si avvicina cautamente, lamenti bassi quasi sussurri lo accompagnano. Occhi scuri e incerti lo osservano. E’ il suo compito e lo compirà nel migliore dei modi. Cerca di sfiorare quel piccolo viso con un dito, una minuscola mano lo interrompe, lo afferra.

Timori, paure, incertezze. Avanti.
Un solo tocco ed è la vita.




Viktor...svegliati.

Ehi! Ho detto svegliati Dormiglione! Non farti pregare dai, ma..seduto è meglio di niente suppongo. Bando ai convenievoli, datti una ripulita e tira fuori il tuo abito migliore bello...siamo in guerra.

Hera, 2506.
Una tiepida mattina.

Hai sentito quello che ti ho detto Vik? Siamo in guerra cavolo! Datti una svegliata, dobbiamo fare la nostra parte. Cosa vorresti dire con "non è la nostra guerra"...l'ultima volta che ho controllato eri nato qui...ad Hera, sei cresciuto su questa terra, hai lavorato duramente quanto chiunque altro per vederla crescere...non puoi permettere che l'Alleanza ci porti via tutto ciò per cui abbiamo faticato sino ad oggi! Non ripropormi quella storiella sulla neutralità e sul pensare con la propria testa! Qui non si parla di ciò vuoi fare o ciò che non vuoi fare...qui si parla di guerra, e la guerra non ha spazio per l'interpretazione. Non vuoi forse difendere la tua terra? Beh non la difenderai certo rimanendo seduto su quel letto a piangere come un cane bastonato! Oh certo puoi sempre prendere la prima nave e fuggire da qualche parte come un codardo qualsiasi, oppure puoi startene lì fermo finchè la tua bella individualità a cui tieni tanto non ti verrà strappata dal petto! Io e gli altri ci arruoleremo, noi sappiamo dove riporre il nostro cuore ed è proprio qui..sulla terra su cui sputi! Cosa direbbe tuo padre vedendoti immobile ad osservare mentre tutto ciò per cui ha faticato, vedendo che tutti i sacrifici che ha fatto per te, vengono calpestati dalla propaganda progressista dell'Alleanza? Cos...ehi! Ouch! ... E' inutile colpire me non devo essere io il bersaglio della tua ira! Non ritirerò quel che ho detto perchè sai che ho ragione, sai che questa guerra è la tua guerra quanto lo è per me. Non possiamo stare fermi, non starò fermo. Senti mi dispiace di avere alzato i toni ma la tua testardaggine  è ingiustificata. Combatti con noi Vik...fallo per tuo padre. Fallo per la tua terrà. Non passerà molto prima che le giacche marroni inizino il reclutamento...spero di ritrovarti lì, non deluderci.

Non è semplicemente pronto.


Hera, 2511.
Un crepuscolo nebbioso.

Viktor! Ehi vik! Cavoli...è sempre più difficile trovarti ultimamente. Il comando o ciò che ne resta sembra divertirsi a riassegnarci ogni settimana in un posto differente. Il morale dei miei compagni è a terra...c'è qualcuno che parla addirittura di diserzione. Senti...è vero quel che si dice in giro? Stiamo perdendo la guerra? Io...Vik ascoltami...io voglio solo la mia vita. Rivoglio la mia vita...sniff..scusa sniff. Non devo farmi vedere dalla truppa, non è di ispirazione vedere la propria guida piangere eheh. Comunque ho sentito che il comando ti sta spostando ad Ovest giusto? Dagli ultimi rapporti ho sentito che se la vedono male laggiù quindi cerca di fare il possibile per risollevare il morale della truppa. Come? Non so...potresti denudarti e ballare per loro, anche se non sono sicuro che questo aspetto di te li rassicurerebbe. Ora devo andare ma ti voglio confidare un'ultima cosa. Non andare a dirlo in giro, tecnicamente non è nulla di confermato ma il comando parla di una qualche grande offensiva pianificata contro le nostre linee. Vedi di stare attento e tieni gli occhi aperti...vinceremo vik...vinceremo.

Non deluderci.

Zao! Hudson! Narville! In ricognizione...muovetevi! E non fatevi scappare nessun movimento sospetto!

24 Aprile 2511, Hera.
Fuoco alle polveri.

Ehi Vik, senti...hai un aspetto davvero orribile..sei sicuro di stare bene? Ci servi vigile, posso sentire l'odore dei nemici persino ora. Aaah..sono stanco, mi farei volentieri qualche ora di sonno...mi va bene qualsiasi dannata buca, basta che sia lontana da quella dannata artiglieria. Sto diventando sordo per colpa di quelle cose, lo giuro appena usciremo da questa folle guerra apirò un'azienda tutta mia per convertire quegli ammassi di ferri infernali in macchinari agricoli!. Sta zitto Hudson, sarei disposto ad affrontare tutto il dannato esercito alleato se questo mi desse la possibilità di far tacere quelle macchine! Cos...Cosa hai detto Hud? Prova a ripetermelo se hai il coraggio!! Shh, silenzio. Lì. Vik hai sentito anche tu? Mi è sembrato di vedere qualcosa in quella direzione. Hud, punta quella macchia lì...avete visto? Si è mossa! Vik che facciamo? Diamo l'allarm...


Un presentimento, un soffio di vento e un grido primordiale rompono il silenzio, la vita stessa si aggrappa ad uno spiraglio di luce fra le nuvole annunciando la sua scomparsa.

Vik..è morto. Mi senti Vik?! Zao è andato! Dimenticati di lui dobbiamo uscire da qui! Dobbiamo avvertire il comandante! Vik è importante che tu mi senta! Cielo guardami...guardami! Dobbiamo andarcene, dobbiamo andarcene! Vedi quell'edificio? Correre a testa bassa, passeremo di lì e torneremo a ricongiungerci con il plotone! Va bene? Vik...va bene? Perfetto, al tre...uno, due e...TRE! 
Corri vik! Corri! Ti sono dietro, non ti volt...dannazione corri! La porta, no passiamo dal retro...vieni ti faccio scala, ugh quanto pesi, un'ultimo sforzo...tirami su adesso.
Shh non dobbiamo fare rumore, senti? Ricominciano con l'artiglieria...invaderanno le nostre linee e non siamo preparati...dobbiamo tornare per avvertire, dobbiamo fare presto. Diamine! Questo era vicino! Dentro, entriamo nell'edificio. Non fare rumore e seguimi...su per le scale, di qua. 

Avanti e indietro.

Li vedi vik? Stanno attaccando, non abbiamo molto tempo, usciamo di qui forza. Da quella finestra..salto per primo io, controllo che la via sia libera e mi raggiungi bene? Bene. Allora vado, non ti muovere torno subito. Vik, sei ancora lì vik? L'artiglieria ci sta andando giù pesante ma la strada è sgombra..salta vik..salta.


Hera
Un solo tocco ed è la vita.

Si signore, effettivamente posso dire che il soldato Narville saltò giù dalla finestra quel giorno, ma non con i suoi piedi. Un colpo di artiglieria ha centrato in pieno l'edificio, precisamente la stanza di fianco a dove si trovava Vik, l'esplosione combinata alle macerie lo hanno spazzato via...come un fuscello signore. Quando ho ripreso i sensi era in una pozza di sangue...la schiena scomposta e inzuppata di sangue...pensavo che fosse morto. Ma non era morto...quel dannato non era morto. Poco ci trovò una squadra di ricognizione mandata dal comando in supporto. Io disteso su quella pietra...e vik nella sua pozza. Ci abbiamo provato signore...ci abbiamo provato a tornare, ad avvertire. Ma vi abbiamo deluso, non ci siamo riusciti, abbiamo fallito e il nostro fallimento ha comportato molte...molte altre morti. Io..non so che dire. Ci abbiamo provato. Si signore, la ringrazio...sono sempre a sua disposizione, arrivederla. Ehi vik, ehi...svegliati vik. Svegliati dormiglione...sniff. Datti una ripulita e mettiti il tuo abito migliore...dannazione Vik sniff..è finita...torniamo a casa...casa.







Non so dire cosa sia successo in seguito. 
So solo che mi sono svegliato ed ero vivo.
Mi sono svegliato ma non avevo i miei amici di fianco.
Mi sono svegliato ma fuori dalla finestra non c'era il mio mondo.
Non ho perso la vita questo è vero, ma ho perso molto di più.
Famiglia, amici, casa, libertà.
Tutto è svanito in una bolla, come l'eco
di un sogno lontano.
E adesso sono qui, sdraiato nell'erba di Hera.
Posso sentire il contatto con la mia terra laddove riposano le mie ferite e so che essa non mi appartiene più.
Posso sentire l'eco dei miei amici, ma so che non li rivedrò.
Posso scorgere la figura mio padre nella nebbia e...spero di non averti deluso.
Le parole mi mancano e al loro posto il silenzio...a chi sarò utile adesso?
Mi sono addormentato in un mondo e mi sono svegliato in un altro pianeta...ma una cosa non è cambiata.

Una leggera pioggia batte la zona odore di erba bagnata.


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