[Il testo si presenta in una scrittura scorrevole e ben ordinata. Lingua utilizzata: Inglese.]


Capital city. Questa è una città folle. La gente va in giro utilizzando mille strumenti dagli scopi più disparati. Sembrano tutti di fretta e parlano costantemente con qualcuno, che sia presente o meno. Senza parlare dei vestiti, seta...seta ovunque. Mi sento così estraneo. La gente in generale tende ad essere diffidente non appena mi vede. Solo il fatto che vesto in modo diverso genera in loro un moto di sfiducia incondizionata. Sono tutti pazzi.


[Il testo riprende qualche riga più in basso, sempre scorrevole e ordinato. I caratteri sono distanti e ben marcati, come se chi ha scritto tutto ciò provasse noia. La lingua utilizzata: Inglese]


Una giornata, una sola giornata ed ho già accumulato più numeri e contatti di quanti ne abbia mai fatti in una intera settimana su Hera. Tre contatti, tre ragazze, tutte amichevoli e gentili. In fondo questi azzurrini non sono poi così malaccio.


La prime due le ho conosciute in un bar di Carpathia square. Charlotte Alcot, una ragazzina dal comportamento riservato e un po impacciato. Mi ha aiutato con l'ordinazione perché quel dannato barman non riusciva a capire che volevo un bicchiere d'acqua! Sono certo che lo facesse apposta il bastardo. (Nb. Progettare vendetta) La ragazzina non ha reagito bene al mio silenzio, o almeno. Si è preoccupata delle mie condizioni quasi fossi un suo paziente (lavora in qualche clinica di cui ora mi sfugge il nome...o forse era un ospedale?) e mi ha descritto diversi rimedi psicologici e non per curare il mio silenzio. Ho apprezzato la sua preoccupazione, vorrei solo potergli esprimere quanto. Comunque non abbiamo parlato molto, è dovuta tornare a lavoro ma mi ha lasciato il suo contatto chiedendomi di ricontattarla qualche volta per uscire a mangiare un boccone. Penso che lo farò, ma prima devo trovare un lavoro con cui pagarmi da mangiare, non voglio far pesare la mia presenza a nessuno.


La seconda ragazza invece mi ha tenuto compagnia al bancone di un'altro bar. Ha detto di chiamarsi Rachel Adams. Non mi ha fatto nessuna domanda, a dire la verità il suo nome è l'unica cosa che mi ha detto. Abbiamo goduto del silenzio reciproco credo. Alla fine mi ha lasciato anche lei il suo contatto...cavoli Hud, avresti dovuto vederla. Se tu fossi qui con me ti passerei subito questo diavolo di numero, impazziresti per lei ne sono convinto.
Hud.


L'ultima ragazza, beh. Credevo di avere assistito giù a tutti gli episodi più disparati su Hera. Questa ragazza...Roonamei Wilson. Un viso pallido e delle labbra che non conoscono la giusta angolazione. Questa guerra ha fatto più vittime fra i vivi che fra chi ha avuto la fortuna di abbandonarci. Dove i morti riposano i vivi si disperano. Non so perché ho provato a rallegrarla, forse mi ricorda me. Non so cosa la turbi, non so chi o cosa abbia perso, so solo che il dolore è lo stesso. So solo che abbiamo perso un pezzo di noi stessi. Ogni sorriso che sono riuscito a strapparle lo dedico a voi ragazzi, ovunque siate quando avete un po di tempo libero. Vegliate su di lei, tutti hanno bisogno di riscattarsi. E Dio solo sa quanto ne ha bisogno lei. Zao..le ho fischiettato "remember to live" e le ho ballato come solo tu sapevi fare, ma anche questo non sembra averla aiutata. Posso davvero aiutarla? Devo aiutarla.
Una dettaglio interessante che è saltato fuori mentre passeggiavamo fra la flora sintetica (Ps. La magia è svanita dopo poco tempo, quel posto puzza di macchine, nulla a che vedere con Hera e le sue distese) della torre verde, sembra che lei sia alla guida di una nave da trasporto. Mi ha proposto una posizione nella sua "ciurma" come addetto alla sicurezza. Non mi sembrava molto contenta quando me lo ha offerto a dire la verità...forzata forse? No non credo. Comunque ci penserò...la vita su un pianeta è difficile, chissà quanto è ardua senza terra sotto i piedi. Comunque è una proposta che valuterò con accuratezza...la ragazza mi sembrava sincera e gentile...ma sono preoccupato per lei. Come spera di mandare avanti un'impresa, o persino una nave, in quelle condizioni? Farà del male a se e al suo equipaggio. Deve superare il suo ostacolo, posso darle una mano. Sarò presente.
Ah un'ultima cosa...Xia, ti assomiglia un po sai? Avete lo stesso naso e la stessa abilità nel disegno. Già...hai capito bene, mi ha lasciato un piccolo ricordo nel diario...ne saresti invidiosa.
Ah ragazzi...siate dannati voi, quanto mi fate penare.





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